Breve Storia dell’Ostrica

Le prime notizie sulle ostriche risalgono ai greci che le utilizzavano per ricavarne monili preziosi e come moneta di scambio dopo averne apprezzata la bontà a tavola; pare che le ostriche venissero cotte nel miele, a cui veniva addizionato vino e spezie per ottenerne una vera leccornia.

Anche la leggenda sul potere afrodisiaco ha origini greche: Venere emerse dagli oceani a dorso di ostrica e diede in seguito i natali a Eros, Dio dell’amore.

E che dire poi dell’ostracismo?, parola derivante dal greco ostrakismós che puniva con un esilio temporaneo di 10 anni dopo una votazione in cui il nome dell’individuo da ostracizzare doveva essere scritto su una conchiglia detta appunto ostraka.

Anche gli Imperatori romani tenevano in gran conto il consumo di ostriche, mandavano gli schiavi in Bretagna per approvigionarsi del mollusco tanto pregiato; proprio in quel tempo iniziò a diffondersi la fama del potere afrodisiaco dell’ostrica.

L’ostrica è certamente uno dei primi organismi marini ad essere stati allevati dall’uomo. Fu di un certo Sergius Orata, romano di oltre 2.000 anni fa, l’idea di immagazzinare ed allevare ostriche in incubatoi nell’area della Gironda, in particolare in Normandia e Bretagna. Gli antichi Romani conservavano le ostriche in profonde buche scavate nel terreno, dopo averle avvolte con paglia e ricoperte con uno strato di neve che veniva portata dai monti degli Appennini.

Nel Medio Evo continua la sua popolarità, ma nel “700” con Casanova l’ostrica raggiunge il massimo della fama come nobile afrodisiaco: si dice che il famoso Giacomo fosse solito consumarne dodici dozzine prima delle sue epiche imprese… Le ostriche nei secoli passati venivano semplicemente raccolte senza criterio, in modo caotico, andando a saccheggiare le riserve e i banchi naturali finchè nel 1755 il Parlamento della Bretagna fu costretto a porre dei severi divieti e iniziare una lenta politica di regolamentazione per evitare il totale depauperamento delle coste, nel 1860 Victor Coste ebbe l’incarico da Napoleone III di studiare sistemi di piscicoltura, nacquero cosi’ i primi parchi e le prime concessioni per Ostricoltura. Attualmente grazie alla rapidità dei mezzi di trasporto e all’efficienza dei mezzi di stoccaggio, che consentono una conservazione ottimale, il consumo di Ostriche, grazie anche alle triploidi, avviene con regolarità in tutti i mesi dell’anno, anche d’estate, ponendo fine in tal modo al detto: No Ostrica nei mesi senza “R”.